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Quarenghi 2017, attimi di naturalezza

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Il seminario Vittoria Quarenghi è un’occasione offerta ai giovani dal Movimento per la Vita Italiano, per trascorrere una settimana di alta formazione su temi bioetici, biomedici e biogiuridici, spesso in una località di mare per unire la ricerca di una crescita personale alla più sana spensieratezza e convivialità.
Penso che la parola che meglio descriva il Quarenghi sia questa: naturalezza. Sì, naturalezza. Provate a chiudere gli occhi e a lasciare cullare i vostri pensieri da tutte le immagini che questo termine vi evoca. Sicuramente sono istanti di una semplicità sconcertante. Ed è proprio questa genuinità tremendamente semplice che si respira al Quarenghi.
Perché al Quarenghi è così naturale sorridere ai ragazzi che incroci negli spazi comuni e nei corridoi, perché sai che siete lì per lo stesso motivo: lasciarvi incantare dalla bellezza della Vita. Allora diventa anche spontanea la curiosità nei confronti delle loro storie, perché tutti vengono da luoghi e vissuti differenti, ma tutti, prima o dopo, capiscono che quell’esperienza segnerà profondamente le loro vite. Magari subito. Magari dopo anni. Ma lo farà.
Durante quella settimana in cui tutto il frastuono del mondo resta fuori e il tempo sembra fermarsi, è così semplice sedersi l’uno accanto all’altro durante i pasti e ridere di gusto perché sì, il cibo è buono, ma il sapore dell’amicizia è indescrivibile e così sublime. Lascia inebriati. Riempie ma non sazia, non se ne ha mai abbastanza. È un po’ come per il dolce, un’altra fetta ci sta sempre.
Ed è così spontaneo la mattina, prima di andare a colazione, fermarsi a contemplare la bellezza del mare e del sole che si riflette nelle sfumature azzurre delle onde. Sembrano essere lì per noi, meraviglie del creato che vogliono accompagnarci e incoraggiarci in quello che stiamo facendo. Che è così luminoso. Proprio come loro. Proprio come noi.
Col passare dei giorni si crea una sintonia incredibile e inaspettata, che apre al confronto, senza paura del giudizio di chi ti siede vicino, apre all’accoglienza del prossimo e viene spontaneo mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie energie per dare una mano ai ragazzi dell’Equipe o a chiunque in quel momento ne abbia bisogno. Apre al dono di sé, che si trasforma in nottate passate a giocare o semplicemente a raccontarsi le proprie avventure con i piedi a mollo in piscina, in mattinate in cui ci si scuote a vicenda perché la stanchezza inizia a farsi sentire, in momenti di condivisione in cui forse all’inizio trattieni un po’ le lacrime, ma poi ti rendi conto di aver trovato persone meravigliose e allora non importa se ti vedono piangere, capiscono il significato di quel momento. Anche quelle lacrime valgono, tanto quanto i sorrisi. E d’ora in poi saranno anche un po’ degli altri, custodite nei loro cuori. Perché forse la cosa più naturale del Quarenghi è proprio questa: condivisione. Tutto quello che siamo lo doniamo agli altri e ci torna indietro moltiplicato, arricchito. Perché ognuno di noi dopo quest’esperienza non sarà più solo se stesso. Sarà anche tutte le persone straordinarie che ha incontrato, tutte le risate e tutti i pianti, tutto l’amore che ha ricevuto, tutti quei respiri di Vita, la propria e quella degli altri, che spettinano i capelli e rendono più belli.
E tornati a casa sarà ancora più naturale, ripensando a quei momenti, far sorridere il cuore perché ti accorgi che continuerà ad essere tutto intensamente reale e non solo un ricordo: le amicizie restano, si fortificano, il cuore anche se più ricco ora è leggero.
Il Quarenghi cambia le persone, aiuta veramente a scoprire se stessi, perché apre al prossimo, apre alle emozioni, apre alla scoperta della propria coscienza, che il mondo oggi cerca di minare. Apre alla vita e in fondo, la vita, è proprio così: naturale.

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